(immagine di Fabio Sola)
Con una generosa e positiva prestazione i Leoni
salutano i tifosi al Silvio Piola e concludono a testa alta questo difficile
campionato di serie B.
Questa volta i nostri ragazzi hanno interpretato al meglio la partita contro la capolista, giocando alla pari fino addirittura a prendere in mano il gioco per alcuni tratti della sfida.
Hanno saputo reagire immediatamente al goal subìto, grazie all’ennesima bella rete di Castiglia, senza accontentarsi del pareggio, ma anzi cercando ripetutamente di siglare il raddoppio.
A pochi minuti dalla fine è arrivata, invece, la seconda rete del Cagliari grazie ad una splendida rovesciata da parte di Sau (fotocopia di quella segnata da Mustacchio contro il Perugia), che ha rovinato solo in parte la festa.
E festa è stata davvero ieri sera: in uno stadio finalmente gremito, entrambe le tifoserie hanno degnamente coronato la partita, tra cori festosi e fuochi d’artificio.
Al fischio finale tutti a festeggiare: il Cagliari tornato meritatamente ad occupare il posto che gli spetta in serie A, la Pro Vercelli che ha regalato alla città ancora un anno in serie B.
Tutti i vercellesi dovrebbero esserne fieri, nonostante il campionato appena trascorso abbia offerto parecchi patemi d’animo fino alla fine.
D’altronde siamo sinceri: l’obiettivo dichiarato fin dall’inizio dal presidente Secondo è stato chiaro: la salvezza.
Fabio Sola - Vercelli YouthNews
Questa volta i nostri ragazzi hanno interpretato al meglio la partita contro la capolista, giocando alla pari fino addirittura a prendere in mano il gioco per alcuni tratti della sfida.
Hanno saputo reagire immediatamente al goal subìto, grazie all’ennesima bella rete di Castiglia, senza accontentarsi del pareggio, ma anzi cercando ripetutamente di siglare il raddoppio.
A pochi minuti dalla fine è arrivata, invece, la seconda rete del Cagliari grazie ad una splendida rovesciata da parte di Sau (fotocopia di quella segnata da Mustacchio contro il Perugia), che ha rovinato solo in parte la festa.
E festa è stata davvero ieri sera: in uno stadio finalmente gremito, entrambe le tifoserie hanno degnamente coronato la partita, tra cori festosi e fuochi d’artificio.
Al fischio finale tutti a festeggiare: il Cagliari tornato meritatamente ad occupare il posto che gli spetta in serie A, la Pro Vercelli che ha regalato alla città ancora un anno in serie B.
Tutti i vercellesi dovrebbero esserne fieri, nonostante il campionato appena trascorso abbia offerto parecchi patemi d’animo fino alla fine.
D’altronde siamo sinceri: l’obiettivo dichiarato fin dall’inizio dal presidente Secondo è stato chiaro: la salvezza.
La promessa è stata mantenuta. Onore al merito.
I mezzi a disposizione dalla società di Via Massaua
erano limitati, ciononostante è stata raggiunta ancora una volta la permanenza
in serie B. Certo, se si vorrà continuare questa bella favola
anche in futuro, bisognerà sicuramente adottare qualche correttivo, mantenendo
l’ossatura migliore della squadra (Mammarella, Coly, Budel su tutti) e
“rivisitando” centrocampo ed attacco in modo da essere veramente competitivi. Sicuramente qualche “epurazione” sarà necessaria, ma
il tempo per ragionarci sopra c’è. Restiamo fiduciosi.
E poi sarà da fare una seria riflessione anche sulla
preparazione atletica: in serie B è necessario rinforzare la tenuta atletica
dei giocatori, in modo che siano in grado di reggere sempre durante tutti i
novanta minuti di gioco e non soltanto per un tempo.
Ora, però, è il momento di gioire per questa
conquista vercellese: ieri sera è stato bello vedere quella vasta “macchia
bianca” sugli spalti esultare ed incitare per tutta la partita i propri
giocatori. I vercellesi devono tornare a riempire le gradinate,
ma non solo in occasione dell’ultima partita di campionato, bensì nel corso di
tutto il campionato.
Per finire, ci permettiamo di fare i “maestrini”
dando i voti ai protagonisti di questa annata, guardando al futuro con fiducia
ed ottimismo, sempre al grido “ForSa Pro!”
Pigliacelli:
7
- Grande portiere, grande personalità e positivo attaccamento alla squadra ed
ai tifosi. Eccezionale sui tiri ravvicinati, un po’ meno sui tiri dalla
distanza. Potercelo tenere anche l’anno prossimo per noi sarebbe oro che cola.
Germano:
6/7 – Il “nostro” Umberto, orgoglio vercellese. Pedina importante per la
sua versatilità (capace di giocare in posizione avanzata oppure arretrata, a
seconda delle esigenze) e per la sua velocità. Nonostante qualche momento di
calo di rendimento, nel complesso è stato uno dei migliori dei bianchi. Teniamocelo
stretto.
Coly:
7 – E’
la colonna portante della difesa, sicuro e deciso nei suoi interventi. Fare il “lavoro
sporco” non sempre è facile e può capitare anche qualche sbavatura, ma “Momo”
costituisce un elemento fondamentale ed esperto per dare sicurezza al reparto
arretrato.
Mammarella:
8 – Il
vero “colpo da novanta” del mercato di gennaio da parte della società. Re Carlo
ha convinto tutti non soltanto per la sua classe, frutto della lunga esperienza
in questa categoria, ma è piaciuto ancor più per il suo impegno in ogni
frangente, fino all’ultima goccia di sudore. Il vero motore di questa Pro che,
da quando è arrivato lui, è salita di livello.Fabio Sola - Vercelli YouthNews
Budel:
7 - L’altro ottimo acquisto
di gennaio, che ha conquistato i tifosi con la sua esperienza e caparbietà.
Giocatore coriaceo, ma capace ugualmente di impostare il gioco con precisione e
finezza. Speriamo che resti.
Legati:
5
e mezzo – Dolente nota di questa squadra.
E pensare che è stato il sostituto di “Ciccio” Cosenza (strana scelta da parte
di Varini e C.). Pessimo carattere (ieri sera è addirittura riuscito a far rissa
da solo contro i cagliaritani, al termine della partita di ieri, mentre tutto
il mondo intorno a lui festeggiava…) e mediocre giocatore. Spesso lento e
distratto, ha sulla coscienza più di un goal. Ne faremo volentieri a meno.
Bani:
6 e mezzo - E’ cresciuto molto in questa stagione, integrandosi
bene con i “compagni di difesa”. Preciso ed efficace, il ragazzo ha buona
personalità. Purtroppo ha perso la parte finale del campionato a causa di un
infortunio.
Ardizzone:
6 e mezzo – A volte criticato per alcuni errori di
troppo, frutto di una classe obiettivamente non eccelsa, strada facendo si
è però riabilitato agli occhi di tutti, soprattutto grazie a due reti decisive
(contro Ternana e Perugia). La sua qualità è l’abnegazione nel lottare su ogni
palla ed è pure migliorato nel saper controllare i nervi.
Scavone:
6/7 – Merita un’ampia sufficienza già solo per gli
innumerevoli chilometri percorsi durante l’anno. Encomiabile nel rincorrere
ogni palla con caparbietà, svolge il faticoso ruolo che gli compete a
centrocampo con dedizione, impreziosendo la sua annata con 5 centri, tra i
quali spicca la bella rete siglata nel derby di Novara.
Castiglia:
6/7 – Stagione nel complesso positiva per lui, soprattutto
grazie a ben 5 importanti goal (tutti molto belli e tutti con gran tiri da
lontano). Ha alternato partite di buon livello ad altre in cui è apparso opaco
e poco convinto. Ha discreto talento, ma per rendere al meglio ha bisogno di un
vero regista al suo fianco.
Rossi:
6 – Al
netto dell’infortunio che lo ha privato della prima parte della stagione, il “regista”
tanto atteso da tutti non ha convinto molto. Dotato certamente di buoni numeri
tecnici, non è però mai riuscito a dare personalità al centrocampo. Ci si
aspettava onestamente di più.
Mustacchio:
7 - Sette come i
goal segnati e che lo premiano come miglior realizzatore della squadra. Gran
lottatore sulla fascia, dotato di gran velocità e coraggio ha saputo accettare
anche le scelte di Foscarini che, forse, troppe volte ha preferito non
schierarlo in campo oppure inserendolo soltanto negli ultimi minuti di gioco.
Ciononostante è stato il nostro “bomber”, dando pepe al nostro attacco.
Marchi:
6/7 – D’accordo, qualcuno potrebbe ritenere questa ampia
sufficienza un po’ troppo generosa, paragonando la quantità di goal realizzati
da Marchi ai quattro siglati quest’anno. Ma siamo sinceri: se qualcuno è stato
generoso, questi è proprio lui! E’ vero, è mancato come goleador, ma è stato
sempre in prima linea nella lotta onorando la maglia. Ettore Marchi: non si può
non amarlo.
Beretta:
6 e mezzo – Anch’egli impiegato a singhiozzo da
Foscarini, ad ogni chiamata ha comunque sempre dimostrato un buon impegno.
Cinque goal segnati sono un discreto bottino.
Malonga:
5 e mezzo – Non è il giocatore che serve alla Pro.
Giunto anch’egli a gennaio, non è mai riuscito ad entrare nel giusto spirito della
squadra. Potenzialmente dotato di buon talento, è apparso però troppo lento e inconcludente.
Emmanuello:
6 – Nella
seconda stagione in maglia bianca, ci si aspettava di più da questo giocatore. Piuttosto
mediocre a centrocampo, con poche idee ed una sola rete.
Berra,
Filippini, Sprocati, Gatto, Redolfi, Forte, Melgrati: riuniamo
in un unico gruppo questi ragazzi che sono stati impiegati saltuariamente dal
mister Foscarini. Berra, Filippini e Redolfi hanno potuto dare un maggiore
contributo, sostituendo i vari titolari mancanti con buon impegno. Sprocati è
stato poco utilizzato: il ragazzo ha comunque buone qualità tecniche, da
verificare. Stesso discorso per Gatto, autore del primo goal della Pro in
questo campionato e poi costretto lontano dai campi di gioco a causa di un
infortunio. Forte è stato chiamato a Vercelli nel mese di gennaio, ma nessuno
ha mai capito per quale motivo Foscarini non lo abbia mai utilizzato. Infine un
elogio particolare al secondo portiere Melgrati: chiamato a sostituire
Pigliacelli in due momenti delicatissimi del campionato (derby contro il Novara
e partite decisive di fine campionato) ha svolto il suo compito con coraggio e
sicurezza.
Foscarini:
6 e mezzo – Giunto a Vercelli con un bagaglio di esperienza
notevole (peraltro in gran parte accumulato con la stessa squadra del
Cittadella) si è dimostrato forse più un padre che un padrone. Nel senso che, a
nostro avviso, a volte sia necessario più polso negli allenamenti ed in partita.
Ottima persona, ma a conti fatti ha ottenuto men punti lui rispetto al suo
predecessore. A dimostrazione che miracoli non ne fa nessuno.
Massimo
Secondo: 7 meno – Il presidente merita un bel sette per
aver nuovamente centrato l’obiettivo prefissato e dichiarato fin dall’inizio
senza tanti giri di parole: la salvezza. A Vercelli i soldi a disposizione per
imbastire una squadra di vertice non ce n’erano e, con i mezzi a disposizione,
di più non si poteva fare. Gli abbiamo, però, assegnato anche un meno: si
riferisce al rapporto non sempre troppo positivo nei confronti del pubblico. Si
sa che a Vercelli (ma questo vale ovunque e, spesso, di più ancora) a volte i
tifosi criticano troppo. Ma a volte bisogna anche saper accettare le critiche,
con la dovuta umiltà e senza arroganza. Ricordiamoci sempre che la Pro Vercelli
è un patrimonio di tutta la città e non di una persona. Dialogo e disponibilità
al confronto deve essere la base sulla quale costruire un rapporto costruttivo.
Pubblico:
6 e mezzo – Senza infamia e senza lode la presenza
dei tifosi sugli spalti nel corso del campionato. Mediamente intorno alle
tremila unità per partita, compresi i tifosi ospiti. Si può dare di più. La Pro
Vercelli in serie B meriterebbe più interesse e più tifo. Sarebbe bello che oltre
agli indomabili “Ultras” della Curva Ovest, che incitano per tutta la partita i
giocatori, anche dalla tribuna e dalle gradinate si alzasse più spesso l’incitamento
nei confronti dei giocatori. Inoltre sarebbe bello vedere il nostro bellissimo
stadio riempirsi più spesso e non solo in occasione dell’ultimo incontro di
campionato.